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I più famosi piatti tipici salentini

La cucina tipica salentina è essenzialmente povera, ma allo stesso tempo gustosa: pasta, grano, ortaggi, verdure, pesciolini e porzioni di carni non pregiate sono stati i protagonisti delle mense di contadini, pastori e pescatori .

Predominavano le verdure, i legumi e l’olio extravergine di oliva. Anni di scarso raccolto, o di scarsità degli stessi, hanno portato i contadini salentini a conoscere e valorizzare i cosiddetti “ortaggi selvatici”, che in mancanza di altro hanno in molti casi costituito un pasto alternativo o vera e propria sussistenza . Cerchi una trattoria Gallipoli di prodotti tipici? Allora prenota alla trattoria Pane Olio e Fantasia!

I piatti tipici pugliesi – Trattoria Gallipoli 

Ecco 4 dei piatti locali salentini più famosi: 

Puccia Salentina

Si tratta di un panino farcito con tonno, capperi, pomodori secchi o verdure sott’olio. Ideale da gustare come aperitivo.  Questo piatto venivano consumato dai legionari romani che durante le loro estenuanti marce a difesa dei confini dell’Impero, portavano su di sé un carico di armi, armature e vettovaglie non inferiore a 30 kg.

Quataru, la zuppa di pesce

Quataru è una zuppa di pesce, cozze, crostacei e verdure. Probabilmente “inventato” dai pescatori ionici di Gallipoli o di Porto Cesareo, era costituito da pesce “pizzicato”, cioè pesce addentato da altre specie ittiche e quindi non vendibile al mercato, granchi, cozze, cipollotti e pomodori… e mille altri ortaggi o verdure commestibili che si trovavano a bordo del peschereccio.

Piatto tipico salentino “Ciciri e Tria”.

È un piatto di pasta sottile, legumi o verdure e pasta di grano fritta.

“Il libro di Ruggiero”(raccolta di carte geografiche del geografo arabo Idrisi) afferma che nel 1154, in località Trabia (vicino a Palermo), si produceva un particolare alimento a base di farina, dalla forma allungata, chiamato con il Termine arabo Itriyah (spaghetti secchi o fritti); presto si sviluppò un intenso commercio, diffondendo inizialmente la pietanza in tutta la Sicilia, poi salendo a Napoli, e ancora lungo l’intera costa tirrenica, con spedizioni in tutto il Mediterraneo, sia cristiane che musulmane.